Anno 2020
Relazione di tutte le gite
11 gennaio 2020 - Bivacco Ratazzo
Le congiunzioni astrali sono favorevoli: Saturno, Urano ecc. sono al loro posto… Giove Pluvio col suo carico di nuvole è impegnato decisamente altrove e soprattutto c’è Lei, la regina della festa, alta nel cielo: la Selene dei Greci ! Dunque il Cai Bussoleno riesce a partire con la prima gita invernale del 2020.
Non si sa se è merito degli astri, della divinità greca della Luna o del fascino di queste notti serene ma le adesioni fioccano e si raccolgono partecipanti fin da Torino e dintorni. Si arriva a 25! Non solo: si spazia con l’età andando dai soliti “..’antenni” ai bambini! (Grazie soprattutto ad Ettore e Dante ma anche a Marco ed Ambra per il considerevole abbassamento dell’età media!) In più, Jerome k Jerome direbbe: “per tacer dei cani”..! L’appuntamento, alla “Piazza del mercato” di Bussoleno alle 18.30, si trasforma, come per sortilegio, in una partenza effettiva posticipata di quasi un’ora (il magnifico caos creativo dei gruppi!?) Finalmente le auto, con gli equipaggi opportunamente compattati, vengono lasciate appena sotto Bessen Bas (mt 1750 ca.) e la vera gita comincia!
Dopo aver fatto scintille sull’asfalto gli spuntoni metallici di ramponi e ciaspole troveranno il loro perché su bei lastroni di ghiaccio vivo nell’attraversamento della borgata e sulla successiva neve ben gelata. La temperatura, nonostante i timori neanche troppo velati della vigilia, risulta sopportabile (-7° alla partenza) e, a patto di muoversi, si riesce persino ad aver caldo.
Poi è solo meraviglia!: La luna rende inutili le frontali anche nei tratti ombrati o boscosi mentre si aprono scenari di nitore quasi abbagliante nelle zone aperte. Alcuni tratti assumono poi la caratteristica di un impagabile balcone sulla Valle Argentera che si snoda sotto di noi. Una bella rampa ripida, che il compianto Bajocchi avrebbe simpaticamente descritto con un “su per la massima pendenza” fa si che il gruppo si sgrani un po’ e alcune lingue penzolanti intralcino il normale alternarsi delle ciaspole (!).
Dopo circa due ore di cammino, alle 22.30 circa, si arriva finalmente al bivacco Ratazzo (mt. 2215) appena dopo che Giorgio,Tiziana e Sergio l’hanno lasciato avendo fatto praticamente da cortesi “ricognitori” per il grosso del gruppo. (Cortesia che, a quanto pare, non ha impedito di dover subire pesanti conseguenze notturne dalla “geniale” assenza di ruote di scorta che le case automobilistiche impongono sulle auto attualmente poste in vendita: ndr) La scritta posta sul bellissimo “nido” in tronchi di larice ci conferma che il dedicatario della struttura si chiamava Ugo Ratazzo e non, come si trova su svariati siti internet, Rattazzo.
Nel bivacco l’assenza di riscaldamento è compensata dalle capacità organizzative del responsabile della gita che, oltre ad essersi occupato di tutta la gestione precedente l’evento, oltre ad aver fornito Arva e ciaspole a quanti ne avevano necessità, s’è anche portato su 4 lt di tè caldo e tranci di focaccia segusina che sono stati quanto mai apprezzati.
Non solo: il dedicarsi alla necessaria documentazione fotografica dell’escursione (visibile qui sul sito) ha fatto sì che il capo gita partecipasse solo marginalmente alla discreta abbuffata che si stava sviluppando dietro la vetrata panoramica del bivacco ed i morsi della fame producessero poi, sulle auto del ritorno, reiterati suoi riferimenti verbali a fumanti piatti di pastasciutta, pizze e quant’altro.
Ma questa è un’altra storia… ed ai rimedi si provvederà nelle prossime gite!
Gualtiero.
26 gennaio 2020 - Noli-Varigotti
Finalmente si parte per la prima escursione del nuovo anno al mare, lasciamo Bussoleno alle 7.30 di un fresco e un po' nuvoloso mattino e lungo le varie fermate della valle raccogliamo quello che di volta in volta diventa un folto gruppo ai quali si aggiungeranno a Noli altri escursionisti giunti in auto.
Contiamo in tutto 85 partecipanti di cui 5 intrepidi e festosi bambini.
Indossati scarponi e zaini partiamo e nei pressi della Chiesa di S. Paragorio , imbocchiamo Via 25 Aprile e subito saliamo su una stretta mulattiera che costeggia la linea della costa e ci permette di alzarci rapidamente di altitudine. Il clima è mite e a tratti le nuvole lasciano posto al sole.
La prima tappa ci permette di visitare le rovine della chiesa e del lazzaretto di San Lazzaro che ospitò l'ultimo appestato del 1587. Superati i ruderi, proseguiamo per Noli Eremo dal quale godiamo di una splendida vista mare.Sulla sinistra si scorgono facilmente le rovine della Chiesa di S. Margherita bombardata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
Con una breve deviazione dal sentiero raggiungiamo l'Eremo costruito a fine 800 dal d'Albertis che vi realizzò pure un giardino botanico di piante esotiche di cui ormai non rimane traccia. Tornati sul sentiero principale deviamo per la grotta dei Falsari, una grossa cavità creata dall'azione del mare e abitata , vuole la leggenda, da briganti. Ancora proseguiamo verso il Monte di Capo Noli dove inizia la seconda parte del sentiero che porta a Varigotti. Attraverso un ampio sentiero, raggiungiamo la torre delle Streghe e da qui discendiamo a Varigotti dopo aver visitato la Chiesa medioevale di San Lorenzo che fu abbazia benedettina.infine ci inoltriamo nel borgo saraceno di Varigotti e al molo con la sua spiaggia dove i coraggiosi bambini ed un adulto supportati da un tiepido sole si sono cimentati in un ardito bagno in mare fra lo stupore di tutti i turisti presenti. Infine dopo una sosta ristoratrice ripartiamo felici e appagati per la via di casa.
Mina Montemurro
6 febbraio 2020 - Pulizia sentieri
Nuovo appuntamento per la pulizia sentieri; questa volta tocca alla mulattiera che da Case Trucco sale a Ca Teissart, attraversa all'Eremita e scende a Foresto.
L'incendio dello scorso anno a distrutto numerose piante ed ora il recente e forte vento ne ha fatte cadere molte.
Quindi duro lavoro di motosega e falcetto, pulizia e rifinitura successiva e in ultimo ritinteggiatura delle segnalazioni bianche e rosse.
In 12, alcuni del CAI altri degli AIB, ci siamo trovati a Case Trucco alle 8,30 e fino alle 18,30 abbiamo sempre lavorato risistemando circa 7 km di sentieri.
Un grande cu.... ma ne è valsa la pena.
Alle 19.00 ci siamo ritrovati in sede per concludere, davanti ad un piatto di pasta, la bella giornata.
Claudio Blandino
8 febbraio 2020 - Notturna al rifugio Città di Ciriè
Escursione Notturna al Pian della Mussa (Valle di Lanzo) organizzata dalla Sezione CAI di Susa.
Sabato pomeriggio appuntamento alle 15:00 in p/za del mercato a Bussoleno, orario un po’ inconsueto per una gita, il pullman di Bellando, parte da Susa e raccoglie i soci lungo la valle, per portarci, a Balme, in cima alle valle di Lanzo,.
Da qui, con ciaspole, e ramponcini ci avventuriamo verso il Rifugio Città di Ciriè.(1850 m).
La comitiva è animata da 15 Soci di Susa e 14 Soci di Bussoleno saliamo all’imbrunire la pista tutta innevata, la luna sta sorgendo alle nostre spalle, di fronte il cerchio di montagne dominato al centro dalla maestosa Bessanese illuminata dalla luce argentea della luna, molto suggestivo.
Dopo un’ora e trenta di camminata raggiungiamo il Rifugio Città di Ciriè , siamo un po’ in anticipo per la cena, i gestori attendono tutti i convitati per iniziare a servire.
Rifugio molto frequentato, un via vai di gente, giunta al Rifugio per provare l’emozione di camminare al chiar di luna.
Per la cena, 105 ospiti oltre al nostro Cai anche la sottosezione UET di Torino.
Ottima cena, non ricca, buona polenta concia e spezzatino innaffiata da buon vino.
Sono le 22:30 riprendiamo la discesa, non fa freddissimo, ormai la luna è alta in cielo, è un lampione che ci accompagnerà fino a Balme dove il Pullman ci aspetta per il ritorno.
Incontriamo sul percorso due ragazzi che salgono e scendono più volte con gli sci il tratto finale prima di Balme, mi prende un po’ d’invidia, vorrei avere anch’io gli sci ai piedi per farmi questa bella discesa in questa magica atmosfera.
Bella gita un ringraziamento alla Sezione di Susa in particolare a Silvia Sibille organizzatrice dell’escursione.
Plano Osvaldo
16 febbraio 2020 - Arrampicare aToirano
Finalmente si va ad arrampicare in pullman !!! Basta tre ore di auto alla mattina e altre tre alla sera!!! Saliamo sul pullman che porta gli escursionisti a Toirano e fiondiamo senza fatica sulle falesie omonime falesie. Siamo in 14; maschi e femmine, giovani e “diversamente” giovani, esperti e “diversamente” esperti. Facciamo due gruppi; i più bravi al settore Paretone, i “diversamente” bravi al settore Cascata. Il cielo è nuvolo, l’aria freschina ma imperterriti arrampichiamo dalle 10,00 alle 16,00 poi tutti al parcheggio dove Lucia ha preparato una mega torta con tanto di candeline per festeggiare il compleanno di Matteo. Una birra, un caffè e saliamo sul pullman per il rientro. Una bella esperienza che sarebbe bello ripetere.
Claudio Blandino
16 febbraio 2020 - Toirano - Balestrino
Finalmente si torna a scarpinare in Liguria! È qualche anno che si è deciso di spezzare il grigiore dell'inverno con una boccata di profumi e panorami mediterranei vista mare e devo riconoscere che queste escursioni, risultano molto apprezzate dai nostri soci.
Partiamo quindi alle 6.30 da Bussoleno con le solite fermate lungo la valle fino a Rivoli e raccogliamo infine 60 partecipanti. Dopo una sosta in autogrill arriviamo a Toirano alle 9.40 e, presi gli zaini e messi gli scarponi, lasciamo ripartire Il gruppo che invece prosegue per andare ad arrampicare alle falesie vicino alle grotte di Toirano. Noi ci avvaliamo della collaborazione di Beppe Peretti del Cai di Loano e di un altro suo socio che volentieri si offrono di accompagnarci lungo il percorso.
Ci inoltriamo dapprima su sterrata che porta a terreni coltivati a ulivi, ancora con estrema cura e Beppe ci racconta di quanto antico sia questo insediamento produttivo e di come vivevano e lavoravano. La prima coltivazione più diffusa fu quella dei ceci da cui ricavano oltre alla famosa e locale farinata anche la polenta di ceci che si accompagnava a un soffritto di cipolle e per chi poteva, formaggio.
Dopo aver preso poi un bel sentiero in traverso siamo giunti in prossimità del borgo di Balestrino col suo antico castello. Uno scorcio bellissimo perché il borgo è abbarbicato e molto antico. Anche in questa occasione, la nostra guida ci ha illustrato la storia e ci ha spiegato che una parte del paese a causa di uno scivolamento del terreno sottostante si è lesionato ed è ormai inagibile.
Ripartiti abbiamo percorso un bel sentiero che ci ha portati in cima al Poggio e poi con un cammino di cresta ad una bella balconata vista mare dove abbiamo consumato il nostro pranzo.
Rifocillati a dovere siamo ripartiti scendendo fino a Toirano dove abbiamo visitato il borgo e ci siamo deliziati con ottimi dolci in un bar del centro. Infine ritrovati i nostri amici arrampicatori riprendiamo la via di casa.
Un grazie di cuore a Beppe Peretti: ha reso con la sua conoscenza del territorio e della sua storia la giornata indimenticabile e le ha fornito un particolare valore aggiunto che altrimenti non avrebbe potuto avere.
Cosimina Montemurro
22-25 febbraio 2020 - Bormio
22 febbraio - Visita al museo etnografico della Valfurva e del parco dello Stelvio
Arriviamo alle tre del pomeriggio in frazione Sant'Antonio in Valfurva e siamo subito accolti da due affabili volontarie dell'associazione che cura le visite al museo etnografico. Scopriremo più tardi che una delle due è proprio la moglie di colui che ha fortemente pensato e voluto questo museo che raccoglie le testimonianze materiali di come viveva la gente della Valfuva e quali fossero i loro mestieri. Il museo occupa due piani di quella che un tempo fu la vecchia scuola quando ogni paese e frazione ne aveva ancora una perché tanti erano i bimbi che in italia si facevano nascere!
In ogni piano è dedicato un'ambiente dove è ricostruito un mestiere praticato in questa valle con una meticolosa raccolta di utensili tale da farti vivere per alcuni attimi nel passato come se fossi stato lì davvero! È così che puoi vedere in azione l'interno di un mulino e sentire quindi l'odore della farina di segale appena macinata o puoi vedere il falegname o il fabbro con la sua fucina e il calzolaio. Puoi curiosare gli ambienti delle case di un tempo o le aule delle scuole coi banchi in legno e con le cartelle che erano scatole in legno a tracolla usate come slitte sui pendiii innevati per scendere dalle loro abitazioni sui monti fino a scuola. Le nostre gentili guide ci hanno detto che tante famiglie hanno volentieri donato oggetti appartenenti al loro passato per contribuire a non dimenticarlo perché questi oggetti parlano e dicono tanto a chi vuol sentire e perché " dimenticare chi siamo stati significa ignorare chi siamo oggi". Infine abbiamo visitato il museo del parco dove ci hanno illustrato la fauna locale che include specie rare come il gipeto e il lupo e molte informazioni su flora e fauna presenti nel parco molto interessanti.
Cosimina
Domenica 23 Febbraio - Santa Caterina Valfurva
il più grande tra i comprensori collaudati in zona, con 35 km di piste di cui 2 nere e 12 rosse, accoglie il drappello dei 21 irriducibili sciatori pistaioli.
Puntuali, come sempre, inauguriamo la prima giornata di sci alpino di questo gioioso week-end esteso.
La neve non è molta: secondo bormioski.com, grazie alle quattro nevicate di novembre e ben poco nei tre mesi a seguire, sono stati cumulati soltanto 255 cm: purtroppo la metà di quanto registrato nella stagione precedente! In compenso la neve è stata ben amministrata e la troviamo ben spalmata ovunque: raramente si trovano delle pietre affioranti, anche su quelle piste nere che con il 55% di pendenza hanno insegnato a sciare a Deborah Compagnoni.
Già, ce la ricordiamo un po' tutti la Deborah nazionale grazie ad un palmarès dove spiccano ben tre ori olimpici in tre diverse Olimpiadi ed innumerevoli altre vittorie e salite al podio in tutte le specialità alpine (gigante, super G, libera e speciale).
Nativa di Santa Caterina Valfurva, è considerata la più vittoriosa tra le sciatrici italiane e, giustamente, ha una pista che dal 2005 porta il suo nome.
Pista che proveremo, ripetutamente ed in diverse varianti, nel pomeriggio quando la scarsa visibilità, che ci ha accompagnato al mattino, finalmente migliora: partenza dalla Cresta Sobretta a quota 2750 metri e giù ...e poi ancora su e poi giù, intensivamente, scendendo anche di 1000 metri, quasi sicuramente con una manciata di minuti in più della campionessa, ma alla fine che ci volete fare, eravamo li per divertirci, mica per gareggiare in Coppa del Mondo!
E ci siamo divertiti. Grazie al CAI Bussoleno!
Fabiano
23 Febbraio - Santa Caterina Valfurva
Mattinata nuvolosa che si é protratta per l'intera giornata, non fredda.
La pista da fondo e composta da due anelli, la turistica 8 Km, praticamente in piano con leggeri saliscendi tra boschi e prati, l'agonistica 6,5 Km che sale con discrete pendenze e un buon dislivello,sempre nel bosco, con numerosi raccordi
Complessivamente belle piste,meno male che è sempre stato nuvoloso perchè la neve frenava un po lo sci.
Nella parte agonistica c'erano pochi sciatori ma sicuramente erano degli atleti che si allenavano perchè andavano molto veloci.
Giornata molto soddisfacente ,come lo sono state tutte le altre.
Paolo
23 febbraio - Isolaccia - Pista Viola - sci di fondo
Partiti con grandi aspettative, essendo una pista rinomata per gli allenamenti e le gare di biathlon, già all'arrivo ci poniamo una domanda: dove saranno i 25 km di piste? Dato lo scarso innevamento e la carenza di sciatori, ci rechiamo allo ski stadium per chiedere informazioni.
Rassicurati sull'apertura parziale della pista, al prezzo ridotto di 3 €, raggiungiamo fiduciosi la partenza. Imboccati i binari dell'anello ci accorgiamo però quasi subito di aver sbagliato tipo di sci... occorrevano gli sci nautici! I binari sono a tratti colmi d'acqua!
Nonostante ciò ci avventuriamo per qualche chilometro ma verso la mezza, dalla disperazione, desistiamo e andiamo a consolarci davanti a un piatto fumante di pizzoccheri.
Confortati da questa riserva di energia, affrontiamo l'ardua salita che porta alla Chiesa dei SS. Martino e Urbano. Una volta giunti davanti alla chiesa, un cartello apposto sul portone ci riporta, con nostra amara sorpresa, alla triste attualità.
Non un calo di fede ma ben altro aveva azzerato i fedeli....
Visitiamo in solitaria l'antica chiesetta, dal bel soffitto ligneo e il grande organo ottocentesco. La chiesa, che domina la valle, è circondata tutto intorno da un portico che ripara un camminamento acciottolato che permette di fare il giro esterno della chiesa e godere del panorama.
Ripercorriamo la strada dell'andata per scendere a Isolaccia e aspettare il pullman che ci riporterà all'albergo.
Comunque, nonostante tutto, sempre meglio essere in vacanza che andare a lavorare!
Marisa, Emanuela e Alberto
24 febbraio - Bormio
Nella giornata del 24 febbraio per merito dell'associazione CAI di Bussoleno in 16 abbiamo potuto partecipare ad una meravigliosa sciata sulle piste di Bormio.
Le piste sono dotate di svariate seggiovie, skylift e una cabinovia che porta fino all'altezza di 3000m (Bormio-3000).
Le piste sono stupende a parte i pezzi finali in cui la neve era in condizioni poco ottimali.
La giornata si è presentata in mattinata nuvolosa ma col passare del tempo si è aperta dandoci la possibilità di sciare con una bellissima luce, panorama e temperatura.
Abbiamo sciato fino a tardo pomeriggio, circa le 4.30 sulle piste più alte, poi siamo scesi seguendo una pista fino ad arrivare al parcheggio.
In molti diciamo che è stata una giornata veramente bella ma soprattutto divertente ed entusiasmante.
Mandiamo un enorme grazie ai nostri accompagnatori, nonché organizzatori della giornata per averci permesso di vivere a pieno questa giornata.
Astrid
24 febbraio - La linea del Bernina
Molti del gruppo avevano pensato di approfittare del soggiorno a Bormio per salire sul famoso treno, è bastato che qualcuno lo proponesse per avere un coro di adesioni.
Puntuale Osvaldo lo inserisce nel programma della vacanza come giornata alternativa allo sci. Partiamo dalla stazione di Tirano alle ore 9,40, con una carrozza dai grandi finestrini, solo per noi, accompagnati da uno splendido sole e con grandi aspettative, assolutamente non deluse. La Linea del Bernina supera il dislivello di 1824 metri tra Tirano e l’Ospizio Bernina, su una distanza di 22 Km, senza cremagliera e con un gradiente di pendenza fino al 70 per mille.
Il primo momento di stupore lo abbiamo passando sul viadotto circolare di Brusio, che permette al treno di superare agevolmente il dislivello. Saliamo alle Prese e qui “sprechiamo” molte fotografie al Lago di Poschiavo: acque terse e montagne che si riflettono come in uno specchio! Incontriamo poi Cavaglia, che a 1703 metri è il paese più alto della Val Poschiavo, troviamo la neve e il paesaggio comincia a farsi invernale.
La prossima fermata, dopo ponti, tunnel, gallerie e paravalanghe, è Alp Grum, lo spettacolo è impressionante, ci si trova circondati dal panorama mozzafiato del ghiacciaio del Piz Palù. Ed ecco finalmente Ospizio Bernina con i suoi 2253 metri, la più alta stazione della ferrovia retica, qui si può vedere la diga del Lago Bianco, costruita nel 1800 e i laghetti, Lago Nero e Lago Piccolo, dove, grazie alle superfici ghiacciate, possiamo osservare le evoluzioni di gruppi di snowkites.
Prossima destinazione Diavolozza e Lagalb, piste da sci, con vista sui ghiacciai perenni. Dopo un rettilineo e una discesa più pronunciata che culmina nella curva di Montebello, ci troviamo davanti ad un anfiteatro di montagne, capitanato dal Piz Bernina con i suoi 4049 metri, Piz Bellavista, Crast’Aguzza, Piz Dupò, ghiacciao del Morteratsch, la stazione di Morteratsch nasce proprio per consentire di raggiungere la lingua dell’omonimo ghiacciaio.
Si riparte e arriviamo alla stazione di Pontresina, 1805 metri, la stazione più grande della ferrovia del Bernina, importante meta turistica e spesso base per le scalate delle maestose cime che la circondano. Giungiamo alla meta: St. Moritz. Qui scendiamo dal treno, abbiamo circa un’ora e trenta prima di ripartire per Tirano, ne approfittiamo per una visita in una delle località alpine più famose al mondo, con negozi d’alta moda e locali eclusivi che la rendono una meta chic e cosmopolita. Alle 13 e 50 saliamo sul treno che ci riporterà a Tirano.
Felici dell’esperienza condivisa, abbiamo ancora negli occhi tutte le emozioni dei paesaggi unici visti e immortalati nelle fotografie che ci terranno compagnia fino alla prossima vacanza invernale del CAI!
Antonella
6 giugno 2020 - Pulizia sentieri
Si ritorna in pista... anzi in montagna... naturalmente distanziati.
Non è ancora il momento delle gite sociali, dei pullman, dei grandi numeri ma ricominciamo a frequentare la montagna; e cosa c'è di meglio che incominciare dai sentieri?
Dopo mesi di abbandono anche i senteri hanno bisogno di manutenzione, quello che dall'Addoi sale a Balmafol ne aveva particolarmente bisogno. E così "quella sporca dozzina" parte a piedi da Falcemagna con motosega, picconi, cesoie, vernice e in 5 ore di lavoro riporta a nuovo un ardito sentiero che si inerpica sugli scoscesi e suggestivi pendii dell'Addoi.
Un sentiero bellissimo, per tanti ma non per tutti, in quando richiede un minimo di esperienza causa tratti esposti e con un paio di passaggi impegnativi; sconsigliato a famiglie con bambini o escursionisti principianti o non allenati.
Si rientra nel tardo pomeriggio sotto una leggera pioggerellina. Bicchierata finale in sede (per la cena tutti insieme occorrerà aspettare ancora).
Alla prossima, la lista dei sentieri da pulire diventa sempre più lunga ma fortunatamente anche gli iscritti al gruppo Whatsapp "Pulizia sentieri".
Claudio Blandino
11 luglio - Pulizia sentieri
Alle 8 del mattino siamo alla Bergeria delle Druge (Combe) 12 volontari sono pronti a partire per la pulizia e segnalazione di una serie di sentieri che permetteranno agli escursionisti di fare un bellissimo percorso ad anello sulla montagna di Bussoleno e Chianocco.
L’intervento riguarda la manutenzione e la segnaletica orizzontale e verticale dei seguenti sentieri: n° 565, (partenza dell’itinerario) Bergeria delle Druge (1600m), sale al Colle delle Coppe (2341m) per proseguire - Sentiero n° 531 - a ovest lungo il crinale fino a raggiungere il colle Croce di Ferro e successivamente la Capanna Ravetto, (2540m) per poi proseguire in discesa - Sentiero balcone/540 - alla bergeria Balmafol (1916m) e quindi chiudere l’anello con ritorno alla Bergeria Druge - Sentiero balcone/565a.
Bellissima e faticosa giornata, armati di palanchino, mazzetta, pali segnavia e vernice il gruppo si divide in due, dieci volontari salgono verso Balmafol, itinerario più impegnativo da realizzare se non altro per il trasporto dei pali, altri due sul sentiero verso il Colle delle Coppe dove il sentiero è più evidente e semplice da tracciare.
Il sentiero che sale a Capanna Ravetto (540) era poco indicato e molto pericoloso in caso di nebbia, ora, oltre essere più sicuro, ha anche una continuità sul versante di Bussoleno, da Balmafol si può scendere, nel vallone della Addoi e raggiungere Falcemagna, percorso già tracciato il mese scorso.
Ringrazio tutti i partecipanti per la collaborazione, chi è interessto a questa attività lo faccia sapere verrà aggiunto nel gruppo WhatsApp con cui comunichiamo.
Osvaldo Plano
7 agosto - Pulizia sentieri
Nonostante la giornata già alle 7.00 del mattino si preannunciasse torrida un gruppo ben motivato ed entusiasta converge da luoghi di residenza diversi nel parcheggio del paradiso delle rane in quel di San Giorio. Siamo in otto volontari accompagnati da tre festosi cani e il nostro obbiettivo oggi è ripulire e segnare il sentiero dei franchi nel tratto da Travers a mun fino a Pian dell'orso. Partiamo armati di motosega, cesoie, falcetti e decespugliatore.
Osvaldo Vair decespuglia in solitaria mentre la sottoscritta con Piercarlo fa da assistente a Giorgio che taglia gli alberi che seccando rischiano di cadere e invadere il sentiero . Poi Osvaldo Plano con maestria marca il sentiero e il resto del gruppo si da da fare nel sistemare le tacche con il logo del sentiero dei Franchi. Prima di arrivare al rifugio Geat Gravio incontro inatteso e sgradito con un vespaio. Caffè al rifugio e via si riparte. Al bivio per pian dei Signori consumiamo il pranzo per ricaricare le energie. Il tempo scorre veloce e anche il lavoro e così ci accorgiamo arrivando all'alpe Fumavecchia che oltre non è, data l'ora, il caso di proseguire. Foto di rito accanto alla fontana dell'alpeggio e si torna indietro.Grande soddisfazione. Fatica ripagata dal pensiero di aver contribuito a preservare il lavoro e la memoria di chi questi sentieri li ha voluti e strappati alla montagna e resi fruibili da tutti coloro che amando la montagna desiderano percorrerla. Chiunque desiderasse unirsi al Gruppo Pulizia sentieri e dare il suo contributo nel tempo libero è ben accetto. Ci attende l'ultimo tratto da completare all'Alpe Fumavecchia a Pian dell'Orso e tutti gli altri sentieri che il gruppo pulizia sentieri del Cai Uget ha in programma di manutenere.
Cosimina Montemurro
28 agosto - Pulizia sentieri
Prosegue la nostra attività di pulizia sentieri. Questa volta abbiamo pulito il sentiero che dalla frazione Giordani sale fino alle case Comba attraversando le borgate Cugno.
Causa l'arrivo della pioggia alle 13.00 abbiamo dovuto sospendere il lavoro incominciato alle 7.30 del mattino. Sospensione tutto sommato gradita perchè ci ha permesso di andare a mangiare al rifugio Amprimo dove il gestore ci ha preparato una polenta fumante.
In 6 siamo riusciti a ripulire l'80% del sentiero, resta da fare l'ultima parte prima della Comba ma comunque il percorso è tranquillamente praticabile.
Resta l'amara constatazione che la vegetazione sta riconquistando lo spazio che nei secoli, con duro lavoro, l'uomo si era ritagliato. Le vecchie baite crollano, i prati stanno scomparendo, rovi e piante pioniere crescono ovunque, i muretti franano e con essi gli ultimi segni di una civiltà millenaria.
Per l'escursionista o il biker che arriva dalla pianura il panorama è meraviglioso: una mulattiera con il fondo ancora perfettamente lastricato, faggete rigogliose, più in alto boschi di larici immensi che si slanciano verso il cielo, pietre ricoperte di licheni e muffa, relitti di alberi secchi e marcescenti che conferiscono al paeaggio un aspetto surreale.
Ma per chi come noi da molti decenni percorre questi sentieri e vede il degrado avanzare, i ricordi sbiadirsi e constata l'impossibilità di opporsi a questo processo è un'amara lezione.
Pulire il sentiero non è solo un servizio che facciamo all'escursionista è anche un modo per tenere aperta l'ultima finestra sulla vita dei nostri avi.
Claudio Blandino
29 ottobre - Pulizia sentieri
Torna l'autunno, tempo di castagne, di vino, di Covid e di.... pulizia sentieri.
Niente gite sociali e allora ritorniamo sui monti con decespugliatori, motosega, taglia siepi.
Grazie ad un contributo regionale finalizzato alla pulizia sentieri siamo riusciti a rifornire la sezione di mezzi adeguati: dalla vernice ad attrezzatura varia fino ad un fantastico decespugliatore multinfunzione con possibilità di diventare motosega per rami alti e taglia-siepi.
Oggi abbiamo nuovamente ripulito il sentiero che dalla strada dell'Adoi sale alla Fugera.
Dopo l'incendio, il sottobosco cresce ad una velocità supersonica ed in pochi mesi la vegetazione richiude tutto il percorso; inoltre gli alberi secchi e sceletrici cadono al primo soffio di vento bloccando il passaggio.
In sei abbiamo passato alcune piacevoli e faticose ore tra questi valloni che ormai conosciamo a memoria.
Per ogni sentiero pulito, nascono nuove idee e progetti.
E il lavoro messo in cantiere aumenta sempre.
Claudio Blandino