13 ottobre 2024
Pont Canavese
Escursione
L’ultima escursione e ferrata dell’anno ci vede scarpinare sulle pendici sopra Pont Canavese, all’inizio della Valle dell’Orco.
Questa gita presenta un’organizzazione un po’ complicata perché bisogna tener conto di numerosi fattori: un gruppo sulla ferrata, un altro su di un percorso di medio impegno, un terzo su un itinerario più breve, percorsi ad anello con numerosi bivi e un randez vous unico per tutti alla borgata Piancerese.
Occorre quindi far coincidere i percorsi in base all’allenamento, e la velocità in base agli orari dei singoli gruppi.
Un aiuto determinante sono state le radio che Giorgio ha distribuito ai vari gruppi, permettendoci di ritrovarci all’appuntamento per la discesa praticamente nello stesso orario.
Ma andiamo con ordine.
Partiamo in pullman da Bussoleno sotto qualche goccia di pioggia, ma la previsione meteo è buona ed infatti arriviamo alla partenza della gita con tempo nuvoloso ma tendente al bello. I ferratisti si imbragano già al pullman e partono in direzione della ferrata.
Il nostro sentiero si inerpica subito sulle falde della montagna; ha un tracciato ardito tra massi, piante di castagni selvatici e pareti rocciose. E’ perfetto, con un’inclinazione costante, tutto gradini e ponticelli sui ruscelletti che attraversa; una vera opera d’arte che suscita l’ammirazione di molti e qualche lamentela di chi ha gambe o ginocchia ormai scricchiolanti.
Prendiamo quota veloci ed in breve raggiungiamo il gruppo di case di Deir Bianco, edifici ancora in buono stato nonostante da molto non ci viva più nessuno. Proseguiamo fino alle borgate di Paracosta e Frachiano (raggiunte da strada asfaltata) ed ancora discretamente abitate.
Il nostro gruppo prosegue in salita in una rigogliosa faggeta con tronchi enormi; l’altro gruppo, capitanato da Giorgio, si ferma per il pranzo e poi prosegue direttamente su sentiero pianeggiante verso Piancerese.
Usciti dalla faggeta, causa la grande quantità di foglie che ricopre il sentiero, in quel punto poco evidente, ci avventuriamo su un percorso errato che presto diventa ingombro di alberi caduti. Per non ritornare indietro ci improvvisiamo esploratori e dopo piccole difficoltà e qualche rimostranza raggiungiamo i prati che in breve ci permettono di arrivare all’Alpe Paramea, la nostra meta per la sosta mangereccia.
Non sono più i tempi di Maffiodo, quando sul fornelletto acceso, si sprigionava un buon profumo di braciole e di caffè. Però il caffè arriva dal thermos di Silvia, il “pusa caffè” da mani volenterose e generose, ed un assaggino di strudel da chi scrive che per l’occasione festeggia i suoi 69 anni.
Alle 13.20 siamo di nuovo in marcia; per raggiungere Piancerese in contemporanea con gli altri gruppi, decidiamo di prendere una scorciatoia che si rivela un piacevole e tranquillo sentiero di discesa.
Arriviamo alla borgata poco dopo i ferratisti e poco prima del gruppo di Giorgio. Tutti insieme, davanti alla chiesa, facciamo la classica foto ricordo e poi ci dividiamo nuovamente: i più “stanchi” scendono direttamente verso il pullman, i più “arzilli” fanno un lungo giro fino all’abitato di Pont Canavese.
Un gruppo decisamente “eterogeneo” con esperienze ed età molto differenti: dalla piccola Anna di 18 mesi che si fa tutto il giro sulle spalle di mamma Valentina, al “meno giovane” Walter che nonostante i suoi 84 anni dà ancora punti a molti dei presenti.
A novembre ci attendono ancora due importanti scadenze: Pranzo sociale e inaugurazione del bivacco Fugera. Naturalmente siete tutti invitati.
Claudio Blandino
Ferrata
Ultima gita escursionistica del programma gite 2024, siamo in 55 partecipanti, 38 hanno fatto un’escursione ad anello a piedi e in 18 la Ferrata, il cielo è un po' velato e non bellissimo.
La fermata del pullman è praticamente all’attacco della ferrata, si sale lungo un sentiero prativo per una decina di minuti e siamo all’attacco, comodissimo.
I primi risalti sono leggermente umidi, bisogna prestare un po' di attenzione per non scivolare sulla roccia, raccomandiamo i soci non ancora molto esperti, per il resto non presenta grosse difficoltà.
Risaliti i primi duecento metri circa, la ferrata incontra sulla destra la variante atletica, dalle relazioni, fisicamente impegnativa; si avventurano Aldo, Cinzia, Giuseppe, Carlo e Enrico,
il resto del gruppo procede sulla via normale.
La nostra via comprende passaggi su diedri, placche, piccole pareti strapiombanti e un divertente ponte tibetano di una ventina di metri.
Circa a metà percorso, alla via di fuga, incontriamo il gruppo della via difficile, che confermano che è difficile e molto fisica, Cinzia è incavolata con Aldo per avergli fatto fare questa dura esperienza comunque contenta di essere riuscita a portarla a termine.
Da qui in poi proseguiamo tutti insieme, qui la via diventa leggermente più impegnativa c’è qualche strapiombo da salire a forza di braccia, qualcuno ha qualche difficoltà, ma aiutato supera e dopo circa tre ore siamo tutti sulla sommità.
Una piccola sosta e si procede per il punto di ritrovo, la chiesa della frazione di Piancerese, intanto la giornata si è ripresa e un tiepido sole ci riscalda per lo spuntino, attendiamo gli escursionisti per poi scendere tutti insieme al pullman.
Bella ferrata, non difficile ma non banale, ringraziamo Claudio B. per la scelta dell’intinerario,
tutti piacevolmente soddisfatti.
Osvaldo Plano