25 giugno 2023
Gros Peyron
Il tempo è splendido e neanche troppo caldo, la piana del rifugio Scarfiotti è di un verde smagliante che solo raramente si vede. Erba e fiori ovunque, le mucche non devono sbattersi tanto per mangiare, basta abbassare il muso verso terra. E dire che solo lo scorso anno questi prati, causa la siccità, erano tutti magri e secchi.
Ma lasciamo da parte i ricordi e partiamo. Al parcheggio ci troviamo in 16 di cui tre ragazzini e 6 cani. Sul sentiero, più in alto, perché partiti prima, ci sono altri 4 soci.
Il sentiero diventa subito ripido ed in breve siamo alle baite diroccate d’Etiache, un breve traverso, una nuova salita e siamo al Colle d’Etiache 2800 mt circa.
Da qui il sentiero sparisce tra chiazze di neve, pietraie e rocce montonate; un ultimo sforzo e siamo in vetta.Il Gros Peyron, come montagna non è granchè, un grande panettone di sfasciumi con una cima piatta, però la posizione è strategica e dai suoi 3048 metri la vista spazia dalla Vanoise ai Des Ecrins.
Oggi, che la giornata è limpida, le vette imbiancate in lontananza della Barre des Ecrins, della Meje, della Gran Casse e di decine di altre montagne si distinguono perfettamente.
L’aria è fresca e si sta benissimo: scambio di opinioni e di cibarie, tentativo infruttuoso da parte di Piercarlo di preparare il caffè, piccole scaramucce tra i cani quando il rivale si avvicinava troppo alla ciotola, ed è ora di scendere.
Raggiungiamo Tiziana, che è arrivata al Colle grazie alla sua tenacia e perseveranza davvero encomiabili e, in breve (si fa per dire), arriviamo al parcheggio dove i cani si fanno un bel bagno nel laghetto mentre noi ci limitiamo a raffreddare i piedi fumanti.
Tutti al rifugio per una birra o caffè esclusi Claudio, Aldo e Miriam che scendono veloci a Rochemolles dove sulla locale falesia di arrampicata fanno un paio di tiri.
Che dire ancora... visto il numero elevato di quattro zampe potrebbe passare alla storia come... “Una gita da cani”.
Claudio Blandino