19 giugno 2022
Bivacco Soardi
Il Vallone di Sea è uno dei due valloni situati in fondo alla Val Grande di Lanzo ed è famoso per essere stato, negli anni 1970 inizio '80, uno dei luoghi di arrampicata scoperti e frequentati dai giovani alpinisti, tra cui il torinese, ma di origini familiari delle Valli di Lanzo, Giampiero Motti e il condovese Giancarlo Grassi, che hanno creato il movimento alpinistico denominato “Nuovo Mattino”. Queste imponenti pareti granitiche, battezzate dagli scopritori con nomi ispirati alla mitologia e a saghe fantasy sono state ammirate, dal basso, sul percorso che abbiamo affrontato in una giornata afosa, con assenza di ventilazione e con le nubi estive che ci impedivano di vedere le cime che fanno da corona a questo lungo e selvaggio vallone.
Eravamo in 41: si è subito formato il gruppo intenzionato a raggiungere il bivacco Soardi – Fassero che ha preceduto gli altri partecipanti intenzionati a fermarsi al sottostante pianoro del Gias Nuovo.
Inizialmente si è percorso uno sterrato che termina alle Porte di Sea, dove inizia il sentiero in alcuni punti piuttosto stretto e sassoso che, passando dal piccolo pianoro in cui è situato il Gias Balma Massiet, sale ripidamente all' Alpe di Sea, situata sotto un enorme roccione, dopodiché si affronta un tratto disagevole e molto ripido, invaso in alcuni tratti dall'acqua di un rio per raggiungere infine il vastissimo e ampio pianoro del Gias Nuovo. Arriviamo (fin troppo) scaglionati. Qui sono stati effettuati recentemente dei lavori con la ristrutturazione, con fondi europei, di due baite dell'alpeggio e la costruzione di un nuovo bivacco in legno da parte del Cai di Lanzo, denominato, in rispetto al luogo, “Gias Nuovo”.
Chi ha deciso di fermarsi può rifocillarsi e riposarsi. I componenti del primo gruppo si sono assorbiti ulteriori circa 400 metri di dislivello per giungere al bivacco Soardi – Fassero, dove hanno potuto ammirare e fotografare un branco di stambecchi.
Il rientro è avvenuto per lo stesso sentiero, a piccoli gruppi, e l'incontro, a bassa quota, di tre stambecchi che ci osservavano dall'alto di una pietraia.
Prima di salire sul pullman fermata prolungata all'Albergo Savoia di Forno per una meritata birra e/o gelato.
Alessandro Martoglio